mercoledì 7 giugno 2017

Il sacco nero

Qualche giorno fa, vi parlavo della mia mania di ascoltare pettegolezzi altrui e vi narravo dei discorsi riguardanti le mie vicine di ombrellone, ebbene il momento che temevo (quello in cui le aitanti fanciulle iniziano a criticare i comportamenti dell'altra metà del cielo), è puntualmente arrivato.
Me ne sono accorto captando una frase che parlava di "un grande sacco nero" da lasciare fuori dalla porta di casa.
Le mie orecchie si sono attivate pensando che le simpatiche assassine stessero progettando di tagliare con una motosega, i loro compagni di vita, colpevoli (a quanto pare) delle più orride nefandezze quali:
1) dimenticare di stendere la roba in lavatrice
2) dimenticare di fare la spesa
3) dimenticare a prescindere
3) di far poco sesso (almeno in casa con loro)
4) di non sistemare il lavandino che perde
5) di guardare troppo calcio in TV.
Motivazioni validissime che potrebbero, in sede di giudizio, dar luogo a delle attenuanti, se non specifiche, quanto meno generiche.
Ma il sacco nero? A cosa poteva servire se non a raccogliere pezzi di cadavere di marito/convivente?
Dovevo sapere di più, dovevo indagare, così ho tolto le cuffiette ed ho iniziato ad ascoltare, camuffando la mia curiosità investigativa, dietro ad una interessante rivista di rebus.
In realtà il piano omicida che aveva fatto già lavorare il mio cranio, ahimè, tale non era. 
Il sacco nero non serviva a raccogliere organi umani per poi differenziarli nel cassonetto dell'umido, ma a raccogliere i quattro stracci posseduti dal marito e che consistono in un abito elegante che lei ha acquistato e che lui non ha nemmeno indossato al matrimonio di sua sorella, preferendo indossare bermuda e infradito.
Due paia di mutande e una maglia della salute a cui, l'orrido macho dalla bradipa sessualità, è legato da maternal affetto e dalla borsa del calcetto contenente oggetti che nessun essere umano vorrebbe vedere o annusare. 
Insomma nel sacco nero ci sarà si puzza di cadavere, ma solo per ciò che riguarda le passioni del marito che, però, ancora non sa nulla di ciò che lo aspetta.
Sperando di offrire, su queste pagine, un pubblico servizio atto a fornire avvisi sulle tempeste affettive in arrivo, avvisiamo l'utenza maschile che, tornando a casa, non troveranno solo un sacco nero pieno di cianfrusaglie ad attenderli, ma anche una serratura di ingresso nuova.
Oh tu, ignaro marito sconvolto per aver perso tre a zero alla partita di calcetto, nell'aprir la porta della tua magione troverai un sorpresetto e, se stupito suonerai il campanello, avrai in risposta un pernacchiello che non dovrai interpretar come scherzo della comare, ma per l'invito dell'istessa, a te rivolto, di ad andare a c...  in bagno.
Mente diabolica quella femminile. 
Comunque peccato, perché quel sacco nero senza cadaveri, è uno spreco per ogni appassionato di thriller che si rispetti.
Il resto, se non mi uccideranno, alla prossima puntata


Per l'immagine © Aventi diritto
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